Abbiamo pianto tutti appena si è aperto il sipario, appena Ascanio ha iniziato questa storia, che si è tatuata dentro di noi.
Gilberto Santini
Il teatro è spesso capace di rimetterci in contatto con parti profonde di noi stessi. Intorno alla sua scena prendono vita emozioni, riflessioni, racconti e professioni, in un’esperienza che è insieme intima e collettiva.
Non eravamo vicini, eravamo distanziati, però si è creato lo stesso un grande senso di comunità e ha riempito tutti davvero di gratitudine e di commozione.
Gilberto Santini
È uno spazio di scambio che per funzionare richiede originariamente anche la condivisione di un luogo, fatto di palco e quinte, sipario e luci, platee e gallerie, animati da attori, tecnici, addetti e spettatori. Ed è proprio la vicinanza tra tutte le parti del corpo teatrale, come condizione e conseguenza del suo funzionamento, ad essere stata messa in crisi dalla pandemia.
Le persone devono continuare a rincontrarsi, devono continuare a sapere che c’è il teatro. Quel bisogno di teatro dev’essere ancora vivo.
Ascanio Celestini
Oggi il teatro reclama la possibilità di esistere. Per farci sentire e ripartire migliori, come individui e come collettività. Questo bisogno di teatro, testimoniato da più voci, è al centro della nostra storia e merita una risposta urgente e commisurata a ciò che il teatro, con il resto della cultura, della musica e dello spettacolo, è capace di dare da sempre all’umanità.
Teniamo aperti i teatri. Teniamoli aperti! Quante sono le persone che ci possono entrare? Una ogni tre posti? Facciamone entrare anche una ogni cinque posti, una ogni dieci posti, ma teniamoli aperti.
Ascanio Celestini