Giampiero Obiso in piedi tra i computer recuperati e donati da Device4All

AMARSI UN PO’

Device4All

Foto: Francesco Alesi / © CILD 2021

“Ricordo quando abbiamo deciso di agire. Era il 4 marzo del 2020, poche settimane dopo la chiusura delle scuole. La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, aveva appena riferito in Parlamento di più di un milione e 600mila studenti in Italia con difficoltà di accesso alla didattica a distanza”. Così racconta Giampiero Obiso, presidente dell’associazione Rimuovendo gli ostacoli, un gruppo di cittadini con una lunga esperienza di impegno sociale, che ha scelto di incentrare il proprio lavoro sui principi dell’articolo 3 della Costituzione italiana.


Se tutti hanno “pari dignità sociale”, come recita l’articolo, e la Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, l’istruzione diventa un campo d’azione fondamentale. “La scuola ha tanti problemi e l’accesso all’istruzione, al tempo del Covid-19 e della didattica a distanza, è un problema soprattutto per le famiglie con pochi mezzi e difficoltà economiche. Fornire agli studenti di queste famiglie un accesso alla formazione online è stato da subito il nostro obiettivo”.


È nata così a Roma Device4All, l’iniziativa che punta a raccogliere le donazioni di apparecchi elettronici per rigenerarli e offrirli a chi ne ha bisogno. “L’ispirazione è arrivata da un progetto americano di lotta alle disuguaglianze urbane, il Detroit Water Project, che negli Stati Uniti si occupa di garantire il diritto di accesso all’acqua potabile, in una città dove la differenza di aspettativa di vita tra quartieri ricchi e poveri è di ben 15 anni. Mentre lavoravamo con un gruppo di persone a una campagna di sostegno a persone in difficoltà, è arrivata la pandemia”, racconta Giampiero. A quel punto l’accesso all’istruzione è sembrato un campo necessario d’impegno.

La scuola ha tanti problemi e l’accesso all’istruzione, al tempo del Covid-19 e della didattica a distanza, è un problema soprattutto per le famiglie con pochi mezzi e difficoltà economiche. Fornire agli studenti di queste famiglie un accesso alla formazione online è stato da subito il nostro obiettivo.

Giampiero Obiso


“Siamo nati da poco. Dopo esserci confrontati con i tempi della burocrazia siamo riusciti a partire, mettendoci in rete con altre due realtà. Assieme a noi ci sono Informatici Senza Frontiere e Nonna Roma. Tutti assieme abbiamo condiviso questa necessità ed è nato il progetto Device4All”. Sono già un centinaio i device elettronici, in particolare pc e portatili, raccolti attraverso donazioni e rigenerati, mentre altri sono in arrivo. Almeno 40 macchine sono state già consegnate a chi ne aveva bisogno. “Le consegne avvengono settimanalmente, a domicilio o nel centro di Nonna Roma”, spiega Giampiero. “Si lavora tutti assieme, per essere più efficaci. Noi in generale ci occupiamo della raccolta fondi. Informatici Senza Frontiere mette a disposizione le competenze e il lavoro dei suoi membri per rigenerare le macchine, mentre Nonna Roma è fondamentale per la mappatura dei bisogni del territorio. Al momento ci muoviamo su Roma, ma contiamo di portare il progetto anche in altre città.


Le storie incontrate in questi mesi sono tante, come quella di uno studente universitario che seguiva le lezioni con lo smartphone mentre ora può contare su un pc. Al di là delle singole storie, c’è sempre quella sensazione di imbarazzo e rispetto che provi quando entri nella vita di un persona in difficoltà. Per questo, oltre l’aiuto pratico, per noi è importante coltivare una cittadinanza attiva e solidale che aiuti sì a colmare i vuoti del sistema nell’emergenza, ma che lavori anche a rimuovere quelle disparità che non dovrebbero mai esistere”.

“Raccogliere, rigenerare e distribuire device è solo un punto di partenza, non di arrivo”.

Giampiero Obiso

Il progetto prosegue spedito nonostante le difficoltà del periodo. “Siamo consapevoli che la scuola, dopo qualche mese, sia svanita dai media, ma andiamo avanti e pensiamo a interventi anche sistemici, come la collaborazione con l’istituto scolastico per corsi di informatizzazione per famiglie, ora che tanti servizi pubblici stanno diventando digitali. Siamo anche nella rete Numeri Pari, per creare un’aula per corsi di informatica. È importante fare rete tra realtà che possono agire sull’emergenza. Serve lavorare a un mutualismo pratico, ma anche capace di generare un conflitto positivo, una cultura dei diritti che non si limita all’emergenza. Raccogliere, rigenerare e distribuire device è solo un punto di partenza, non di arrivo”.

Eleonora Nava, insieme a Elisa e Michele, con la Macchina delle Parole offre ai bambini in quarantena per covid spettacoli di favole, musica e disegni sotto casa.

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