Per una persona non vedente ballare tango è una sfida, ma è anche l’opportunità di entrare in un mondo sociale: quello del ballo.
Emiliano Naticchioni
Lanciarsi ad occhi chiusi in uno dei balli più complessi e di contatto, in piena pandemia? Per gli allievi ciechi di “Tango Fog” non è solo possibile farlo in sicurezza, ma è anche l’opportunità preziosa di rompere il proprio isolamento.
Quando è arrivata questa maledetta pandemia è stata un trauma micidiale, perché per me, che sono non vedente, le mie attività sono vitali, per la socializzazione, per l’incontro, per l’empatia, per lo scambio.
Luisa Stagni
Quando è subentrata la pandemia, il lockdown essenzialmente, io non mi sono fermata! Come non si è fermato il corso, con modalità a distanza ovviamente, visto che non ci potevamo più vedere in presenza. E quindi questo è stato l’inizio dell’avventura del tango a distanza.
Teresa Pagliaroli