Emiliano Naticchione maestro di tango nel progetto “Tango Fog ” al Sant’Alessio di Roma, un Centro regionale per i ciechi.

AMARSI UN PO’

Tango dei Ciechi

Foto: Francesco Alesi / © CILD 2021

Per una persona non vedente ballare tango è una sfida, ma è anche l’opportunità di entrare in un mondo sociale: quello del ballo.

Emiliano Naticchioni

Lanciarsi ad occhi chiusi in uno dei balli più complessi e di contatto, in piena pandemia? Per gli allievi ciechi di “Tango Fog” non è solo possibile farlo in sicurezza, ma è anche l’opportunità preziosa di rompere il proprio isolamento.

Quando è arrivata questa maledetta pandemia è stata un trauma micidiale, perché per me, che sono non vedente, le mie attività sono vitali, per la socializzazione, per l’incontro, per l’empatia, per lo scambio.

Luisa Stagni

Quando è subentrata la pandemia, il lockdown essenzialmente, io non mi sono fermata! Come non si è fermato il corso, con modalità a distanza ovviamente, visto che non ci potevamo più vedere in presenza. E quindi questo è stato l’inizio dell’avventura del tango a distanza.

Teresa Pagliaroli

Gilberto Santini, direttore di AMAT, ritratto per Amarsi un Po'

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